Italia Loves Emilia sono in 150.000
I biglietti venduti per la serata Italia Loves Emilia sono ben 150.000 come gli altrettanti spettatori accorsi al grande concerto al campovolo.
Sono diverse le motivazioni che rendono quasi inutile parlare del successo di una serata come quella appena passata al campovolo. Tanto per iniziare Italia Loves Emilia
prima ha segnato il "tutto esaurito" sui biglietti quasi un mese prima della fatidica data del 22 settembre.
La seconda è che senza dubbio lo spirito di questo evento lo rendono sostanzialmente imparagonabile a qualsiasi altro concerto e
quindi difficilmente valutabile.
Com'è andata: il resoconto della conferenza stampa
-
Torrenziale - tanto da far domandare a Zucchero, sul finire, "Posso fare
come Baglioni e togliermi dai co.....? Sono il primo in scaletta e
dovrei cercare di provare..." - e affollatissima, la conferenza stampa
ha visto schierati davanti ai cento e più cronisti intervenuti nel media
center di Campovolo tutti gli artisti destinati, tra poche ore, a
calcare il palco di Italia Loves Emilia.
Pieno spazio agli organizzatori, il manager di Ligabue Claudio Maioli ("Vero artefice di questa manifestazione, il merito è tutto suo", ammette il rocker di Correggio) e Ferdinando Salzano di Friends & Partners, autentici motori dell'iniziativa: "Potevamo arrivare a 230mila presenze", specificano loro, "Ma abbiamo scelto di auto-limitarci per non impattare troppo duramente sul territorio. In ogni caso", prosegue Salzano, "Questo, per un festival di una singola giornata, è un record italiano, forse anche europeo". Il focus, ovviamente, è sulla trasparenza dell'operazione: "Non sprecheremo nemmeno un euro", interviene il governatore della Regione Vasco Errani, "Abbiamo già individuato dieci comuni ai quali destinare i proventi, che verranno impiegati - come già spiegato - nella ricostruzione degli edifici scolastici. Tutto sarà tracciato e pubblicato su Internet: una volta che avremo idea dell'ammontare complessivo dei proventi, indicheremo destinazione, modalità di messa in opera e data di inaugurazione".
Pieno spazio agli organizzatori, il manager di Ligabue Claudio Maioli ("Vero artefice di questa manifestazione, il merito è tutto suo", ammette il rocker di Correggio) e Ferdinando Salzano di Friends & Partners, autentici motori dell'iniziativa: "Potevamo arrivare a 230mila presenze", specificano loro, "Ma abbiamo scelto di auto-limitarci per non impattare troppo duramente sul territorio. In ogni caso", prosegue Salzano, "Questo, per un festival di una singola giornata, è un record italiano, forse anche europeo". Il focus, ovviamente, è sulla trasparenza dell'operazione: "Non sprecheremo nemmeno un euro", interviene il governatore della Regione Vasco Errani, "Abbiamo già individuato dieci comuni ai quali destinare i proventi, che verranno impiegati - come già spiegato - nella ricostruzione degli edifici scolastici. Tutto sarà tracciato e pubblicato su Internet: una volta che avremo idea dell'ammontare complessivo dei proventi, indicheremo destinazione, modalità di messa in opera e data di inaugurazione".
Luciano Ligabue: "Italia Loves Emilia: tutto merito di Claudio Maioli. Subito dopo il terremoto mi disse: 'Rifacciamo Campovolo con tutti quelli che ti hanno chiamato'. Io lo avvertii che si sarebbe ficcato in un casino incredibile. Ma lui mi rispose con una frase bellissima: 'Nella vita ci sono cose che vanno fatte'".
"Qualsiasi cosa tu abbia in mente di fare, io ci sono": questa è la risposta che Ligabue si è sentito dare dai colleghi presenti oggi. "Sarei venuto anche da Marte", racconta l'"americano" Jovanotti. Inevitabili arrivano le domande sulle due grandi assenze. A Laura Pausini va l'affettuoso pensiero della compagnia tutta: "Avrei duettato con lei", ammette Tiziano Ferro, unica tra le voci in pista a non avere in programma collaborazioni. "E' assente per il più bello dei motivi", è il pensiero del promoter Ferdinando Salzano. Vasco Rossi, che aveva ventilato una sua possibile apparizione prima di venire ricoverato nella clinica di Villalba ("Caro Liga, tieni pronta una chitarra"), è ovviamente oggetto di interrogazione da parte della platea: "No, non l'ho sentito", risponde Ligabue a chi gli chiede se fosse entrato in contatto con il collega, "Ma credo che lui in questi giorni abbia cose più importanti alle quali pensare che non duettare con me. Gli faccio i più sentiti auguri per una pronta guarigione".
Jovanotti l'"americano": "Per Italia Loves Emilia sarei venuto anche da Marte".
Piero Pelù: "Preparatevi con Ligabue ad una selvaggia versione di 'Tex'".
"Questa è l'Italia che preferisco", chiosa Renato Zero, divertito e divertente ("Volevo fare l''Ave Maria' vestita da Turandot ma non ho trovato il costume"), circa lo spirito della manifestazione, che viene dipinto al meglio da Tiziano Ferro: "Veniamo spesso criticati, ma oggi sono orgoglioso di fare parte di una categoria che per la seconda volta, dopo la tragedia in Abruzzo, ha saputo dare prova di essere capace di mettere da parte il proprio ego per dare il meglio di sé".
Musicalmente parlando, lo show ha retto: ottima l'idea (non inedita e
già vista a diversi festival) di evitare i tempi morti "sdoppiando" la
ribalta in due porzioni per risparmiare gli stop sui cambi palco. Il
fatto, poi, che non ci fosse un presentatore è un titolo di merito, benché, dato il peso del cast,
difficilmente si sarebbe trovata una figura adatta a ricoprire una tale
mansione. Tecnicamente, a parte un paio di eccezioni, grosse pecche non
ce ne sono state: il problema, con gli spazi aperti, rimane sempre
quello di riuscire a restituire fedelmente il suono prodotto sul palco,
cosa molto difficile, se oltre ai canonici chitarra basso e batteria
subentrano sezioni di voci, archi e strumenti acustici in generale.
Persino la visione SKY diventa
una sorta di biglietto per l'evento, infatti i 10 euro andranno
interamente alla causa. I temi affrontati in conferenza sono stati
molti: soldi incassati, biglietti venduti, media e TV, merchandising,
destinazione raccolta. Il più interessante però lo ha evidenziato
Tiziano Ferro con il suo intervento: "Sono felice di far parte di questa
categoria, il cantautore italiano, categoria spesso bistrattata, ma che
ha la capacità di mettersi subito in gioco senza remore. Non ho mai
visto in altri paesi un'evento come questo con tredici artisti
attualmente in classifica presenti allo stesso evento. E poi ho
realizzato il mio sogno. Venendo in pullman fin qui sembrava di essere
in gita con Ligabue dietro, Giorgia di fianco e Renato Zero con il
microfono che animava la compagnia". Sorridiamo e chiediamo le piccole
sorprese che ci aspettano questa sera ai diretti interessati: i
magnifici dodici. "Ho pensato a questo evento cosa portare " ci dice
Baglioni " a qualcosa d'importante. A muso duro di Pierangelo Bertoli mi
sembrava la scelta giusta". Piero Pelù parla della Ave Maria che
eseguirà con Renato Zero. "Digliela tutta se hai coraggio" risponde
Renato " volevo fare una canzone di Tenco, figlio mio tu hai una voce e
non ci volevo credere, solo che deve sempre avere questa crosta da
rockettaro. Certo io avrei fato la Tourandotte in costume" e sorride.
Jovanotti prende la parola "Io sarei venuto anche se fossi stato su
Marte" certo l'America dove attualmente è in promozione non è così
distante "ma ho riarrangiato in chiave dub reagge un grande pezzo di
Renato, Amico". Tiziano Ferro confessa che confidava in Laura Pausini
per il duetto ma comunque canterà con i colleghi il grande finale. E
Luciano Ligabue? "lo vedrete come non lo avete mai visto" confessa Piero
Pelù " canterà e si scatenare con Texas uno dei nostri pezzi più
punk".
Nessun commento:
Posta un commento